In Guaraní, la lingua parlata dagli indigeni Caiagangue e Tupi-Guaranì, Iguazú significa “grande acqua” ed Eleanor Roosevelt quando vide per la prima volta le cascate esclamò: “Povere Niagara!”.

Sono infatti una delle nuove 7 meraviglie naturali del mondo ed ogni anno vengono visitate da quasi 2 milioni di persone.

Come e da dove visitare le cascate di Iguazú

È possibile visitare le cascate partendo da 3 diverse città: Puerto Iguazú in Argentina, Foz do Iguaçu in Brasile e Cuidad del Este in Paraguay. Solo Brasile e Argentina però hanno un parco naturale che può essere visitato. Il mio consiglio è quello di visitare entrambi i parchi in modo da vedere le cascate in diverse angolazioni e prospettive.

Un altro consiglio è quello di visitare prima il lato Brasiliano e poi quello Argentino. Dal lato Argentino infatti si apprezza molto più da vicino la Gola del Diavolo (Garganta del Diablo). Che io mi sono riservato come ultima cosa da fare per visitare questa immensa meraviglia.

Inoltre il lato brasiliano è molto più veloce da fare e potrebbe essere un ottima soluzione visitarlo il primo giorno che si è arrivati, che di solito si ha meno tempo a disposizione.

Per visitare le cascate, credo che tre notti sono sufficienti. Il primo giorno, appena arrivati si può fare una camminata a vedere il punto dove ci sono le 3 frontiere. Il secondo giorno si visitano le cascate dal lato Brasiliano e il terzo giorno si visita il Lato Argentino. Sono passate così le 3 notti e al 4 giorno già potete cambiare destinazione, magari visitando la zona di Salta e Jujuy che meritano decisamente molti giorni in più.

Visitare il lato Brasiliano

Per il Parco Nazionale Brasiliano il percorso è uno solo. Una volta entrati nel parco ci sarà una navetta che solitamente fa 3 fermate. La prima è per un attrazione non inclusa nel prezzo del biglietto. La seconda è la fermata dove ha inizio l’unico sentiero possibile e la terza è la fine del percorso. Ovviamente il mio consiglio è quello di iniziare il percorso dalla prima fermata, ma è assolutamente possibile farlo anche al contrario.

Qui sotto vi lascio una foto dall’inizio del percorso dal lato Brasiliano, dove potete notare come si può apprezzare il tutto da lontano.

una prospettiva delle cascate dal lato brasiliano

Se si ha molto tempo a disposizione, una volta finita l’escursione, giusto all’uscita del parco si trova il Parque dal Aves dove è possibile avvistare gli splendidi tucani. Altra cosa da poter fare solo dal lato Brasiliano è il  giro in elicottero sopra le cascate, ma ti avviso che è molto costoso e dura soltanto 15 minuti.

Io ho visitato le cascate di Iguazú a Dicembre del 2019 e ho pagato l’ingresso circa 16€ per il parco Brasiliano.

Il parco apre alle 9:00 e chiude alle 17:00

Visitare il lato Argentino

Per me il Parco Nazionale Argentino è il lato migliore per osservare le cascate ed avere una vista mozzafiato della Gola del Diavolo.

Ci sono vari sentieri e anche senza guida sono fattibilissimi. Assicurati di fare prima il percorso inferiore (sendero inferior) poi quello superiore (sendero superior) ed infine prendere “el tren de la selva” per raggiungere la Gola del Diavolo. Una volta fatti tutti i sentieri e visitata la gola avrete sicuramente voglia di finire dentro una delle tantissime cascate che vedrete durante l’escursione. È per questo che ti consiglio di prenotare la mattina presto quando arrivi. l’escursione in gommone.  Non pensarci su troppo e prenotala subito visto che i posti di solito finiscono presto e ti assicuro che quando vedrai da sopra i gommoni immergersi in una delle tante cascate vorrai sicuramente farlo anche tu.

Non possiamo parlare di prezzi perché purtroppo in Argentina questa cosa è incontrollabile. Quando sono andato io (Dicembre 2019) l’entrata al parco costava intorno ai 12€ (800 pesos) e il Tour in Gommone costa 3000pesos (45€ circa). Se fate due conti, questo tour di Get Your Guide costa intorno ai 3480 pesos e include il trasporto con prelievo in albergo oltre che la guida (ma non include il costo dell’entrata al parco). Io vi lascio il link per acquistarlo direttamente su Get Your Guide.

Ricorda che il secondo l’ingresso al parco costa il 50% in meno, quindi se vuoi visitarle con tutta calma e hai qualche giorno in più a disposizione potrebbe essere una buona opzione.

Il parco è aperto dalle 8:00 alle 18:00

Qui sotto puoi anche dare un occhiata alla mappa dei sentieri

una mappa dei sentieri delle cascate di iguazú del lato argentino, con i sentieri percorribili

Quando visitare le Cascate

Da queste parti il clima è di tipo sub-tropicale e ci sono solo 2 stagioni, quella secca e fredda (Maggio-Settembre) e quella calda e piovosa (Ottobre-Marzo).

Il picco di visitatori è nei mesi di Gennaio-Febbraio. Io ho visitato le cascate a Dicembre e credo che sia il mese ideale sia per una questione legata al clima che per un affluenza turistica che ancora non è molto alta, visto che gli Argentini e i Brasiliani vanno in vacanze a Gennaio ed è appunto in questi mesi che si affollano decisamente tanto.

Cosa vedere a Iguazú oltre le cascate

Non c’è alcun dubbio che a Puerto Iguazú sono le cascate a farla da padrone, ma ci sono un sacco di altre cose visitabili e degne di nota. Qui ve ne elenco alcune:

Il confine delle 3 frontiere (hito de las tres fronteras)

Non molto lontano dal centro di Iguazù, qui è possibile vedere le 3 frontiere, e se c’è una buona visibilità anche i 3 obelischi con i colori della bandiere nazionale di ogni paese. In pratica si è a un passo dal Brasile e dal Paraguay. È il classico posto «instagrammabile» che vale la pena visitare e magari ammirare il tramonto da lì.

  • La casa di bottoglie
  • La Aripuca
  • Ice Bar

Dove mangiare a Iguazú

La mamma pasta

Non è la pasta italiana. Ma è pasta fresca, ci sono anche ravioli e lasagne. Il sugo alla bolognese è decente. Se volete provare qualcosa che si avvicina alla nostra cucina, questo è il luogo ideale per approfittarne.

Betos Lomito

È un fast food nato a Cordoba che si trova più o meno in tutto il paese. Il lomito non è altro che un panino con filetto di manzo (bife de lomito). Viene preparato in tantissimi modi diversi e fanno anche delle promozioni molto convenienti.

La misionera

Decisamente il posto migliore per mangiare «empanadas» a Iguazù. Ci sono tantissimi gusti  e la qualità è molto alta. Degne di nota quelle di «carne cortada a cuchillo«, quella di pollo e la cordobesa che si distingue dalle altre grazie al retrogusto dolce dell’uva passa.

El quincho del tio querido

Il posto migliore per mangiare carne. Potete prendere la parrillada mista oppure il «bife de chorizo» internazionalmente conosciuta come «New York Steak». Un poco caro, ma d’altronde state mangiando carne argentina di primissima qualità.

parrillada mista di carne del quincho del tio querido

Dove dormire a Iguazú

Soprattutto quando mi sposto, sono più incline ad andare in ostelli. Non mi piacciono gli alberghi, sia per una questione di clima che per una scarsa attitudine che hanno per il turismo da Backpackers. Io per alloggiare ad Iguazú vi consiglio il 125 Hotel che a discapito del nome si tratta di un ostello. Camere molto pulite e con le tendine per avere la tua privacy, buona connessione wifi e posizione centralissima. Se poi avete bisogno di ulteriore privacy ci sono anche delle camere private (per questo si chiama Hotel).

L’ostello ha anche una piscina e lo stile dell’arredamento è molto particolare, soprattutto il contro-soffitto dell’ingresso fatto di tantissime finestre riciclate. Vi lascio anche una foto.

foto del soffitto in finestre colorate del 125 hostel a Iguazù

I due proprietari (Silvio e Andrea) sono davvero molto bravi e si mettono sempre a tua completa disposizione, io vi confesso che mi sono sentito come a casa.  Loro sono 2 chef di Buenos Aires ma che purtroppo non hanno più tempo di occuparsi della cucina dell’ostello, che un tempo era aperta anche al pubblico. Un peccato, perché dal menù ancora disegnato su gesso, sembrava davvero ottima (cucina fusion argentina e orientale). Ad ogni modo la colazione è una delle migliori che abbia mai provato in un ostello quindi promettevano davvero bene… peccato!!!

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foto mia mentre lavoro in un café di Buenos Aires

Soy Gennaro, soy Italiano y soy los que ahora se le llama “Digital Nomads“. Palabra muy de moda gracias también a que el trabajo remoto se despejó con la pandemia. Afortunadamente, he estado trabajando de forma “Smart” desde mucho antes de la pandemia y, lamentablemente, todo esto solo ha limitado mis posibilidades de viajar.

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